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John Lear: "Ci sono colonie aliene su Marte e sulla Luna"

John Lear, un ex pilota della CIA in pensione, ha dichiarato di aver segretamente camminato sulla Luna a partire dal 1962 e su Marte dal 1966. Secondo le sue controverse affermazioni, la NASA avrebbe utilizzato tecnologia aliena proveniente da un velivolo extraterrestre precipitato sulla Terra nel 1953.

 

John Lear: figura illustre dall’eredità multiforme

John Lear, figura di spicco con un background storico ricco e sfaccettato, ha trascinato la sua fama ben oltre i confini dei suoi ruoli ufficiali. Noto come abile pilota e capitano dell’aeronautica americana, Lear ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’aviazione.

La sua eredità non si limita al suo legame familiare con l’inventore del Lear Jet, un velivolo rivoluzionario per l’epoca. Anzi, John Lear si è distinto per le sue straordinarie capacità aviatorie, collezionando un record eccezionale di volo su oltre 150 aerei di prova e stabilendo ben 18 record mondiali di velocità.

L’esperienza di John Lear nel mondo dell’aviazione spaziava a 360 gradi, come testimoniato dalla sua prolifica carriera che lo ha visto volare per ben 28 diverse compagnie aeree. La sua dedizione e la sua comprovata competenza in questo campo gli sono valse una serie invidiabile di riconoscimenti da parte della Federal Aviation Administration. 

Nonostante la sua scomparsa nel 2022, John Lear ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’aviazione. La sua figura di pilota esperto e pioniere è rimasta impressa nella memoria di molti. I suoi successi in aria, uniti alle sue intuizioni sulla tecnologia aeronautica e alle sue affascinanti teorie sull’esplorazione spaziale, hanno contribuito ad ampliare la nostra comprensione delle possibilità che si celano oltre i confini del nostro pianeta.

La controversa divulgazione di John Lear negli anni ’80 e ’90

A partire dagli anni ’80 e per tutti gli anni ’90, John Lear ha intrapreso un percorso controverso di divulgazione di informazioni sensibili. In un’intervista radiofonica al programma “Coast to Coast”, ha rilasciato dichiarazioni scottanti che hanno destato grande scalpore.

Nel 1953 un velivolo alieno si è schiantato al suolo. Secondo quanto affermato da Dan Burisch, l’essere extraterrestre a bordo (chiamato EBE 3 – Joe Road) è stato catturato e le forze aeree americane ne hanno sfruttato la tecnologia per la costruzione di astronavi.

Nel 1962, pur non raggiungendo la velocità della luce, gli Stati Uniti erano in possesso di velivoli ispirati a quelli alieni, capaci di raggiungere la Luna in un’ora. Questo permetteva di effettuare viaggi regolari su Marte, già dal 1966.

Le missioni Mercury, Apollo e le altre successive non sono state altro che un diversivo. Secondo questa teoria, il vero scopo di queste missioni è stato distogliere l’attenzione del pubblico da ciò che si stava realmente compiendo: la costruzione di diverse basi sulla Luna.

Nel 1966, gli Stati Uniti avrebbero già raggiunto Marte. Da quel momento, avrebbero esplorato la maggior parte dei pianeti del Sistema Solare, scoprendo su alcuni di essi forme di vita simili a quella terrestre.

Secondo alcune teorie, le foto scattate dall’Apollo 8, 10 e 11 nel 1971 e pubblicate nel libro della NASA SB2-46 hanno mostrato evidenze di una presenza aliena sulla Luna. Queste foto, che si dice siano state successivamente cancellate dalla NASA, avrebbero mostrato una città, una base spaziale, tubi, strade, vegetazione, un’atmosfera, una gravità pari al 66% di quella terrestre, sorgenti luminose, attività di estrazione mineraria e un reattore nucleare.

Si è ipotizzato che questa presenza extraterrestre abbia collaborato con gli Stati Uniti per la costruzione di queste strutture lunari, già esistenti prima dell’inizio delle missioni Apollo. Questa ipotesi ha suggerito che negli ultimi 40 anni si sia sviluppata una collaborazione segreta tra esseri umani e alieni per esplorare e sfruttare le risorse della Luna.

Verso la metà degli anni ’50, il padre di John è stato coinvolto in progetti altamente segreti riguardanti la tecnologia antigravità. Questa tecnologia rivoluzionaria, che sfrutta principi fisici ancora non del tutto compresi, rimane avvolta nel mistero anche ai giorni nostri.

Secondo una fonte di John Lear all’interno del governo degli Stati Uniti, sarebbero state fatte le seguenti affermazioni:

“Andiamo sulla Luna dal 1962”. Questa affermazione implica che gli Stati Uniti abbiano condotto missioni lunari segrete ben prima del famoso programma Apollo del 1969.

“La popolazione di Marte è di circa 600 milioni e sono esattamente come noi.” Questa affermazione ipotizza l’esistenza di una civiltà marziana simile a quella umana, con una popolazione numerosa e caratteristiche fisiche e intellettuali comparabili.

John Lear: testimoni oculari confermano

Un uomo ha raccontato a John di aver lavorato a un componente dell’attrezzatura mineraria destinata alla Luna. La vastità del macchinario era tale che, al termine del progetto, egli ha dovuto sorvolarlo in aereo per rendersi conto delle sue dimensioni.

Quello che rende ancora più sconvolgenti queste affermazioni è il fatto che siano corroborate da numerose figure autorevoli. Tra i sostenitori di queste teorie troviamo militari di alto rango, come il colonnello Phil Corso, e specialisti in settori come lo spionaggio e l’aeronautica spaziale, tra cui David Wilcock, Glen Steckling, Henry Deacon e Gilbert Levin. Il peso di queste personalità conferisce ulteriore credibilità alle loro narrazioni.

Questi individui non sono semplici curiosi o eccentrici; anzi, ricoprono ruoli di primo piano nel campo della ricerca spaziale. La loro posizione li rende testimoni oculari di eventi straordinari che contrastano con la narrativa ufficiale diffusa dai media mainstream, spesso definiti “Matrixmedia” per il loro ruolo nel controllare e manipolare l’informazione.

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